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LE CAMPAGNE DI SCAVO A MONDRAGONE (CE)

Le vicende di una serie di campagne di scavo e

di nuove realizzazioni archeologiche nell'antica Sinuessa 

Sono passati ben dieci anni da quando si iniziò il primo scavo archeologico sistematico nell'area del territorio di Mondragone. E' l'area della romana Sinuessa (colonia fondata nel 296 a.C.), del medievale insediamento Rocca Monte Draconis, ma mai si sarebbe immaginato di tornare indietro nel tempo fino al paleolitico con la scoperta dell'insediamento di Rocca San Sebastiano o con la recentissima scoperta del "Villaggio dei Ciclamini" di epoca aurunca.

Il tutto all'interno di un territorio spesso martoriato dall'abusivo edilizio, dalle discariche abusive, dal malaffare... In questo complesso contesto, Mondragone si sta imponendo come uno dei più ricchi territori campani dal punto di vista archeologico, grazie all'intensa attività del locale Museo Civico Archeologico "Biagio Greco", promotore di diverse iniziative in collaborazione con la Sopraintendenza Archeologica di Napoli e Caserta.

Il Museo Civico Archeologico "Biagio Greco" che è stato riconosciuto con delibera di Giunta Regionale della Campania n. 2280 del 29 dicembre 2007 (BURC n. 5 del 4 febbraio 2008) museo di interesse regionale. Tale riconoscimento (ad oggi concesso solo a cinque musei di tutta la Campania) è il risultato di un lungo percorso di crescita che ha portato il Museo Civico ad essere una esperienza pilota unica nella Provincia di Caserta, con un percorso espositivo articolato in cinque sale (dalla preistoria al medioevo con l'esposizione di reperti rinvenuti nelle due campagne di scavo finanziate dal Comune di Mondragone in loc. Roccia San Sebastiano e Rocca Montis Dragonis). Il percorso espositivo è stato totalmente rivisitato il 16 febbraio 2008, in occasione della Giornata di Studi che ha visto confluire presso il Museo docenti universitari da tutta Italia per la discussione del tema " Dieci anni di ricerche archeologiche a Mondragone e sul suo territorio ". Coscienti che solo una offerta integrata di tipo culturale ed enogastronomica possa rappresentare un vero elemento di forza per l'economia locale, rimaniamo a disposizione per qualsiasi Loro esigenza (visite guidate, approfondimenti, ecc.) previo appuntamento.

IL PARCO ARCHEOLOGICO DELLA STARZA

Sono stati avviati a Mondragone (CE) i lavori del primo parco archeologico cittadino denominato "La Starza". Primo esperimento del suo genere in tutta la provincia di Caserta, il Parco Archeologico viene finanziato totalmente con fondi comunali e sarà gestito dal Museo Civico Archeologico "Biagio Greco", diretto dal dott. Luigi Crimaco. "Questa Amministrazione Comunale si sta caratterizzando da anni" afferma l'assessore alla Cultura Giovanni Schiappa "per una azione reale, continua e a largo raggio sulla valorizzazione e fruizione dei beni archeologici e culturali. Le molteplici azioni intraprese hanno dato spessore e credibilità alla volontà di questo assessorato di dare spazio e visibilità alle numerose testimonianze del nostro passato. Complessa e lunga è stata la gestione di questo progetto, ma finalmente a breve i cittadini di Mondragone potranno beneficiare di un parco archeologico che sarà anche una area verde fruibile liberamente".

Il Parco nasce tra il plesso scolastico del III Circolo Didattico, via Duca degli Abruzzi e via Vecchia Starza. L'area è stata oggetto di una campagna di scavo sistematica da parte della Soprintendenza archeologica di Napoli e Caserta tra la fine degli anni 90 e l'inizio del 2000 che ha permesso di mettere in luce diverse sepolture italiche con corredi funerari (oggi in custodia presso la stessa Soprintendenza), una fornace intatta, due cisterne, un tratto di strada lastricata in pietra molto probabilmente il prosieguo del diverticolo messo in luce all'altezza dell'Antica Via Appia che dista, in linea d'aria, pochi centinaia di metri. E' stato inoltre meglio evidenziato il grande manufatto archeologico, da sempre visibile, ma non ancora oggetto di indagine sistematica. I lavori, diretti dall'architetto Cecilia Cerqua ed affidati alla ditta COSEDO di Capua, vedranno la predisposizione di un vero e proprio percorso che si snoderà dalla fornace, costeggerà il manufatto romano e terminerà vicino il tratto di strada lastricato. Pannelli espositivi, panchine ed aiuole faranno si che il parco archeologico sarà non solo area di fruizione culturale, ma anche verde pubblico per i cittadini residente nell'area vicina. I lavori hanno visto la continua e fattiva collaborazione dell'ispettrice di zona della Soprintendenza, la dott.sa Ruggi D'Aragona e della Soprintendente, la dott.sa Nava. Il Parco Archeologico nasce a poche centinaia di metri dagli importanti ritrovamenti relativi alla Antica Via Appia e all'area delle tabernae a ridosso del Cimitero Comunale, sottolineandone una continuità non solo storica ma soprattutto progettuale. Tra non molto dovranno, infatti, partire anche i lavori relativi all'area dell'Appia Antica, oggetto di finanziamento europeo da parte del PIT "Litorale Domitio" che vedrà la creazione di un percorso sentiero eco-compatibile per poter visitare da vicino le strutture rinvenute. Il Progetto dell'Appia Antica prevede, inoltre, la creazione di un sentiero attrezzato per poter raggiungere il pianoro di Rocca Montis Draconis, consentendone un più agevole accesso. "Il parco archeologico "La Starza" è un ulteriore passo concreto di una politica di valorizzazione dei Beni Culturali che questa Amministrazione sta perseguendo da anni" afferma il Sindaco Ugo Alfredo Conte "Stiamo finanziando due importanti campagne di scavo, che hanno visto Mondragone protagonista alla LX Riunione Scientifica indetta dall'Istituto Italiano di Presitoria e Protostoria a Roma, stiamo ristrutturando la sala grande del Museo che ospiterà la Venere di Sinuessa, abbiamo veicolato i fondi europei sull'Appia Antica e su Rocca Montis Draconis, a breve presenteremo il volume, curato dal prof. Piperno, sui risultati di scavo della grotta preistorica di Roccia San Sebastiano: il Parco archeologico "La Starza" è, quindi, solo un ulteriore tassello di un progetto più ampio e più ambizioso."

LA CAMPAGNA DI SCAVO 2006 A ROCCIA SAN SEBASTIANO

Procedono da diversi anni le campagne di scavo preistorico in località Roccia San Sebastiano, finanziata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Mondragone e condotta dal prof. Marcello Piperno dell'Università "La Sapienza" di Roma in collaborazione con la Soprintendenza archeologica di Napoli e Caserta. I primi risultati delle ricerche condotte dal prof. Marcello Piperno, che illustrano la Preistoria a Mondragone, sono stati riassunti in una agile pubblicazione dal titolo "I cacciatori di cavalli di Roccia San Sebastiano", disponibile presso il il Museo Civico Archeologico.

I risultati finora raggiunti dagli scavi e dagli studi in corso sono stati presentati nel maggio 2006 in occasione di una Tavola rotonda organizzata all’Università di Roma “La Sapienza” e sono stati esposti nell’ambito del XV Congresso dell’Unione Internazionale delle Scienze Preistoriche e Protostoriche che si è appena concluso a Lisbona.

"Le ricerche del prof. Marcello Piperno" afferma l'assessore alla Cultura Giovanni Schiappa "ci stanno consentendo di avere una idea chiara e precisa di cosa sia stata la Preistoria a Mondragone. L'aver pubblicato i primi risultati in un testo ricco di immagini e dal linguaggio semplice, consente a tutti, come è giusto che sia quando vengono impiegate risorse pubbliche, di aver immediata conoscenza di quanto sta avvenendo in località Roccia San Sebastiano. Sono lieto di anticipare che i lavori appena ultimati alla nuova sala della Preistoria presso il Museo Civico, consentirà di poter esporre un numero molto elevato di nuovi reperti".

 Lo scavo del deposito rinvenuto in Roccia San Sebastiano ha permesso di approfondire l’esplorazione dei livelli riferibili ad una fase antica del Paleolitico superiore, nota col nome di Gravettiano, fase nota finora in poche altre grotte della Penisola, che a Mondragone appare rappresentata, su uno spessore di oltre un metro di deposito, da una quantità straordinariamente abbondante di industria litica e di resti di fauna, tra i quali predominano gli equidi. La datazione, effettuata su ossa combuste nel Laboratorio C14 del Prof. Gilberto Calderoni del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Roma “La Sapienza”, indica una data compresa tra 23.660 e 22.770 dal presente.

 Altrettanto importante è stato il rinvenimento di un molare umano, proveniente dal livello più antico finora raggiunto, che si aggiunge ai resti frammentari di una sepoltura di un bambino di età compresa tra 8 e 10 anni, purtroppo non più in posto (ulna sinistra, tre falangi, tibia destra, un frammento di femore destro ed un frammento di vertebra lombare), recuperati nel corso della precedente campagna. Rilevamenti Georadar e carotaggi effettuati nel 2005 hanno permesso di accertare che l’effettiva consistenza del deposito preistorico supera i tre metri di spessore.

"La campagna di scavo che si condurrà nel corso del mese di settembre 2006" commenta il prof. Marcello Piperno "sarà rivolta soprattutto alla rimozione del deposito rimaneggiato, allo scopo di mettere in luce la maggior parte della cavità. Lo studio dei materiali effettuato nel corso del 2005 ha permesso di confermare la presenza, fuori strato, di almeno tre manufatti certamente di tipologia musteriana. Uno dei principali obiettivi della campagna di scavo 2006 sarà pertanto anche quello di confermare o meno l’effettiva esistenza di un deposito musteriano alla base del riempimento della Grotta, che attesterebbe la prima frequentazione del territorio di Mondragone ad oltre 50.000 anni fa. Sono infine in corso di stampa, nel prossimo numero della Rivista di Scienze Preistoriche, due articoli dedicati agli aspetti più generali (ambiente, fauna, industria litca) di Roccia san Sebastiano, e alla tecnologia litica dei livelli gravettiani."

"L'idea che a Mondragone" afferma il Sindaco Ugo Alfredo Conte "si possa confermare la presenza dell'uomo fino a 50.000 anni fa, non fa che confermare la bontà delle ricerche in corso. Siamo uno dei pochissimi comuni in tutta Italia che finanzia campagne di scavo e i risultati di queste ricerche sono immediatamente disponibili sia ai cittadini che ai nostri numerosi studenti, attraverso l'esposizione dei reperti e la pubblicazione dei primi risultati, consentendo una conoscenza del proprio territorio scientificamente esatta. Voglio invitare, all'inizio dell'anno scolastico, tutti i docenti di Mondragone a prevedere delle lezioni direttamente presso il Museo, così da poter vedere in presa diretta quanto si sta scoprendo a Mondragone".